27 ottobre 2007

Alcatraz

Visita ad Alcatraz... desolazione... non voglio aggiungere altro, se non due righe a descrivere le fotografie. Farò parlare le immagini.
Ecco il carcere di massima sicurezza di
Alcatraz.

Volete una fotografia con l'isola di Alcatraz sullo sfondo? Prego, accomodatevi. peccato che lo sfondo sia finto!!!

Approdiamo sull'isola...






Le carceri vere e proprie.


La sala da ballo... per le famiglie dei secondini e dei lavoratori.




























L'obitorio...si poteva scorgere l'interno da una vetrata all'entrata...no comment.


La città vista dall'isola, già, ma chi poteva vedere quel panorama?















Un block, ai lati la fila di celle.















Ecco la zona svago e ricreazione...


Le celle di isolamento. Una volta chiuse si vede pressoché uno spiraglio di luce...









La cella di uno dei tre che riuscirono a scappare, scavando il muro con un cucchiaio. La testa che vedete spuntare dal letto è stata creata dai fuggitivi assemblando le parti di muro scavato e poi vi sono stati attaccati dei capelli. La mattina, quando ognuno doveva presentarsi sull'attenti fuori dalla cella, tre ingressi restarono vuoti, i secondini si avvicinarono e videro le teste; chiamarono i carcerati, ma invano.

Chissà se anche i tre fuggitivi, una volta raggiunto il tetto della prigione hanno visto il Golden State Bridge avvolto dalla nebbia? Chissà in quale luogo sono approdati e in quale altro luogo saranno ora?

Lola

Oggi si va ad Alcatraz.
Andiamo in Market Street e attendiamo il nostro tram F. Alla fermata noto una signora con in braccio una bimba carinissima. Saliamo sul tram, pressati! Sono proprio vicino alla piccola, che a un certo punto mi guarda e mi chiama: "Cristina!", poi si gira verso quella che immagino sia la sua tata (la bambina era biondissima con gli occhi azzurri, la signora con tratti marcatamente latinoamericani...) e le dice: "è Cristina!". La tata mi spiega che Cristina è sua figlia e che se la piccola incontra una ragazza che le somiglia la chiama come lei. Si rivolge alla bambina e le dice che Cristina è all'università, a San Diego e io le dico che sono un'altra Cristina!!! La tata mi guarda stupita e mi sorride e dice alla bimba che anche io mi chiamo come sua figlia. Parla un po' in inglese, un po' in spagnolo. A quel punto chiacchieriamo, la signora mi racconta che ha diversi figli e che la bimba, che si chiama Lola, a volte dice di essere anche lei la sua piccola. Poi Lola si rivolge a me e mi chiede se voglio andare a casa sua....che carina, dovevate vederla!!! Le dico che non posso, la signora aggiunge che probabilmente devo andare al Fisherman's Warf e, rivolta a me, che quando erano alle Hawaii Lola ha chiesto anche a Britney Spears di andare a casa sua. (oddio, non c'è da andarne fieri...ha ha haaa! no, dai, è solo segno che la piccola è moolto carina e gentile con tutti, anche se io sono molto più affidabile di quella "grande cantante" - tono sarcastico, n.d.a.) La signora inzia a giocare con Lola e le chiede quanti anni stia per compiere; riporto il dialogo...
Lola: three!
tata: no, dos!
Lola: three-e!
tata: no, Lola, dos anos!
Lola: three! [facendo segno con le dita. n.d.a.]
tata: do-os!
Lola: Tre-es!
Che simpatica! Risata, poi tanti sorrisi. Oltretutto era una bambina sveglissima e si esprimeva molto bene, in inglese e spagnolo, per la sua età. Si avvicina la fermata del pier 33, da dove parte il traghetto per Alcatraz, faccio notare che a breve sarei scesa e Lola inizia a salutarmi: Bye, Cristina, bye bye, Cristina! In Continuazione, lo ripete, accompagnandomi con la sua vocina verso la porta di uscita, e ancora: Bye, Cristina! Sembra quasi lo canti. Scendo. Corro al finestrino, lei è ancora girata verso l'uscita, la saluto con la mano, la tata la fa girare verso di me, sempre sventolando la mano, ci scambiamo un ultimo sorriso.
Come è iniziata bene la giornata... grazie piccola Lola!

24 ottobre 2007

Ancora immagini...

Venghino, siore e siori, a conoscere l'allegra combriccola in visita nel nuovo mondo! Vi presento...
Fabio, Rossella, Cristina, Stefano

Ora, le fotografie scattate nel nostro giro per i piers...


Bay Bridge

Pier 39...ditemi se non sembra un luna park?!

Ancora il pier 39

ed ora, siore e siori, ammirino i leoni marini!
Bacicci!!!

23 ottobre 2007

Embarcadero, Piers e Folsom Street Fair

Secondo giorno a San Francisco...
Ci dirigiamo verso l'embarcadero per vedere i moli e prenotare la visita ad Alcatraz. Prendiamo il tram F e arriviamo al pier 1. Giracchiamo e poi procediamo verso il pier 33; prenotiamo per l'indomani e proseguiamo verso il pier 39...
Sembra un Luna Park!!! Più kitsch e commerciale di così non poteva essere. Ci sono anche i leoni marini...Tutto ad hoc per il turista tipo. Ma va bene farci un giro, in fondo è pittoresco.
Mangiamo (e per questo il mio stomaco mi ha fatto causa) e poi ci dividiamo...Fabio ed io ci dirigiamo verso Folsom Street, dove si svolge la fiera annuale del fetish gay lesbico.
Chiudono la via e ci sono bancarelle e avventori vari con abiti in pelle o lattex, etc... Le parti del corpo coperte erano veramente poche, ma devo dire di essermi sentita a mio agio, nonostante le nudità, anche integrali. Mi sono stupita perché immaginavo di imbarazzarmi, invece ero tranquillissima, neanche un po' di rossore in volto. Tutti erano a loro agio e aperti a qualsiasi forma di espressione e tipologia di essere umano, anche a una milanese etero coi codini. Quindi anche io, che penso di avere una mentalità aperta, mi sono trovata a mio agio. Magari fosse sempre così, andrebbero meglio tante cose nel mondo.
C'era molta gente, a tratti non si riusciva a camminare, si era trascinati dalla folla, dopo un giro siamo tornati in albergo.
Anche questa è stata un'esperienza che mi ha arricchito. Sono contenta!
Baci a tutti

21 ottobre 2007

Qualche immagine...

Dopo aver tentato, invano, di caricare le foto sul post precedente, ne apro uno nuovo... un po' più semplice no?! Ho dovuto prima caricare le immagini in ordine inverso e ora aggiungo il testo...
Eccole!

tre italiani ad Alamo Square

vista da Alamo Square

giardino botanico all'interno del Golden Gate Park

Cri al Japanese Tea Garden

il Golden Gate Bridge
Ce l'ho fatta!!! Spero di diventare più pratica col tempo. Alla prossima.

18 ottobre 2007

Golden Gate Park, Golden Gate Bridge e curiosità

Vi ho narrato delle prime impressioni sulla città.
Dopo una tappa all'ufficio informazioni, passando fra predicatori che distribuiscono opuscoli e simpatico tizio con cartello che recita: jesus christ loves you, ci dirigiamo verso il golden gate park. Dall'autobus scorgiamo Alamo Square e decidiamo di fermarci prima lì. Il parco in sè non ha nulla di speciale, ma la vista, quella sì che è speciale, come da tanti luoghi della città. In molte cartoline si vedono delle case in stile vittoriano e sullo sfondo la città più moderna, col Financial District, ecco, quello è il panorama che si scorge dal parco. Niente male! Dopo la sosta procediamo verso la meta stabilita.
Il Golden Gate Park è enorme, non si riesce a girarlo in un solo giorno...o forse sì, sta di fatto che noi in una mattinata e parte del pomeriggio ne abbiamo visto una piccola parte.
Ooooooohhh, ma che beeeelloooo!! Diverse specie di piante, un giardino botanico, un museo (de Young) varie sculture e fontane e spiazzi e altri piccoli giardini nel giardino, ad esempio il Japanese Tea Garden.
Giunta una certa ora decidiamo di prendere i mezzi per arrivare al ponte...perché per arrivarci da dove siamo noi è luuuuungaaaaa, come vi ho detto il parco è enorme.
Arriviamo al Golden Gate Bridge. Veeeeentooooooo
Cerchiamo da mangiare, è pomeriggio, c'è solo un minimarket molto poco fornito. Risultato: Rossella ed io ingurgitiamo un mega muffin (probabilmente chimico, visto che siamo piene e non sentiamo fame fino e tarda sera), Fabio un pacchetto di patatine bisunte e immangiabili, Stefano nada. ok, siamo pronti per il ponte! Ci incamminiamo ammirando il panorama. A un certo punto vediamo un telefono con accanto una didascalia che precisa che quel telefono è di emergenza. Consigliano a chi è in crisi ed è in procinto di suicidarsi di chiamare prima di fare gesti avventati!! eh, già. Ovviamente ho filmato il tutto, poi vi farò vedere.
[è un momentaccio al lavoro, ho poco tempo libero, vi chiedo pazienza per immagini e filmati...n.d.a.]
Tornando, dopo aver sbagliato autobus (prima ma non ultima volta!), ci fermiamo a fare un po' di spesa. Rientramo e magnamo.

16 ottobre 2007

Arrivo, dormita - prime sensazioni

Premessa utile...

Cercando in internet un possibile albergo dove pernottare ne troviamo solo uno disponibile per tutta la durata del viaggio, in una posizione comoda per girare la città e che non avesse un prezzo esagerato. Risultato: Air Travel Hotel. dai, non sembra male, in centro poi. Commenti sul sito per la prenotazione...alcuni ottimi, molti teriiibbbiliii, del genere: "l'hotel non è male ma la zona pessima, piena di senza tetto" e bla bla bla.

Rossella: Cri, hai letto i commenti sulla zona poco raccomandabile?
io: Sì, ma che vuoi che sia? tu sei di Quarto Oggiaro, io di Baranzate!!!


Arriviamo a San Francisco in condizioni pietose, ma è capibile.
Ci catapultiamo in hotel con un taxi. Ad accoglierci in camera un foglio di benvenuto in cui la gestione dell'hotel ci segnala che la zona in cui si trova è piena di homeless per via di due centri che offrono loro accoglienza, di stare attenti a documenti vari e di evitare di girare nelle ore serali...però! Massìììììì. Doccia. Nanna.
Sveglia presto, automatica. Colazione con vista sui grattacieli del Financial District, niente male!
Bene, usciamo e vediamo se la situazione è ai livelli del consiglio dei nostri ospiti e dei commenti degli avventori di venere.net e del caposala di Fabio e Ro'...
In effetti il paesaggio che ci si para davanti è molto decadente. gente buttata qua e là, o intenta a espletare funzioni primarie e non solo...non entro nello specifico. commentiamo su come tutto quello dipenda dal governo USA e dalla sua politica in ambito sanità.

Quello che ho notato in questa mia permanenza a SF è che la città è piena di contrasti. Su una strada, in pieno centro, decine di persone buttate a terra in cerca di riposo (?), sulla via parallela l'entrata dell'Hilton. Non posso estendere questa constatazione agli USA tutti, ma lì era così. Il povero è lasciato a se stesso, dorme sul ciglio della strada, sul retro di un lussuoso albergo, il ricco entra dall'entrata principale dello stesso lussuoso albergo. In mezzo, ma più vicino al primo che al secondo, c'è chi cerca di tirare a campa'. Qua come sottofondo musicale consiglio "due ebrei" da "quadri di un'esposizione" di Mussorgski.
Per quanto riguarda gli homeless, non bisogna preoccuparsi. Ce ne sono tanti un po' ovunque, se ne vedono di tutti i colori, ma non sono assolutamente molesti (a parte per l'odore, n'evvero?!). Si fanno i cavoli loro, insomma e raramente ti chiedono qualche spicciolo, ma raramente. Quindi don't worry!!
Alla prossima, naviganti

15 ottobre 2007

28 settembre, la partenza! Prime figure in aereoporto.

Eccoci, partiamo!

Malpensa. Mentre aspetto di far imballare il bagaglio faccio conoscenza con una ragazza brasiliana che mi racconta la trafila dovuta al peso eccessivo delle sue valigie e che ha dovuto lasciare in regalo alla sua amica ceramiche varie comprate in romagna...

Ci salutiamo augurandoci buon viaggio.

ok. check in. tutto liscio, a parte i pulotti che ci controllano perché andiamo in Ammeriga!

dopo il check in andiamo all'imbarco. controllo passaporti. Mi avvicino al tizio...
Tizio: Come va?

io: Bene, grazie!

Tizio: No. Non come va, dove va?

io, ridacchiando: Scusi, San Francisco!
Evvai con la prima figura di m... che ridere! sottofondo, mmm... decidete voi e fatemi sapere!

ha ha ha haaaaa!! he he, he!

ok. Arriviamo ad Atlanta dopo ore estenuanti di viaggio e rubinetto del bagno che schizza inesorabilmente lavandoti faccia e vestiti.

Dopo aver cambiato almeno 4 volte il gate di imbarco e aver cenato con un pasto piccantissimo mi dirigo coi miei compari verso l'imbarco. [i miei compagni di viaggio e la trafila da SUBIRE all'arrivo in America avrà dei post dedicati. n.d.a.]. Vediamo che le persone si mettono in fila e pensiamo di dover mostrare passaporto e biglietto. Ci mettiamo in fila anche noi. Sono la prima del gruppo. L'hostess controlla e mi chiede di cosa abbia bisogno...la guardo interdetta, poi mi giro e chiedo ai compari se abbiamo bisogno di qualcosa... In realtà sapevo che era un'altra figura di merda, ma ho chiesto nel caso ci fosse una stupidissima domanda da porre alla tizia. Mi rigiro verso di lei con la faccia di una che ha capito male...
Tizia: Ah, allora è tutto ok!

e io: sì, grazie!
Torno dai miei compagni e ci mettiamo a ridere svaccati sulle poltroncine, in attesa di salire sul nostro volo, destinazione San Francisco!!! Anche qui si accettano consigli sul sottofondo musicale di accompagnamento.

That's all folks!

In attesa di aggiornarvi con ulteriori particolari e foto piccanti...[lo scrivo solo per invogliarvi a tornare...n.d.a.-ha ha ha!], vi saluto e vi bacio tutti appassionatamente!!!

13 ottobre 2007

Prologo...prima della partenza

Mmm... giorni prima della partenza...
Ho realizzato di dover partire solo Il giorno prima. Non avevo preparato niente per il bagaglio e con la testa non ero molto nel viaggio...peregrinavo per altre lande, quelle che la mia mente si ostina a seguire in alcuni momenti e che spesso portano solo a pensieri su pensieri e ancora pensieri. Ma a volte è meglio distrarsi da ricordi che ci appesantiscono (perché noi lo permettiamo, badate bene) e pensare solo alla leggerezza. Questo viaggio è arrivato al momento giusto, in questo senso.
Dunque il giorno prima. valigia preparata cercando di ricordare tutto e pensando al freddo di cui tutti mi avevano parlato. [svilupperò questo argomento nei post a venire. n.d.a.]

Mamma: Ho sentito la nonna Antonietta, ti saluta! le ho detto che andavi a San Francisco e mi ha risposto... "uh, che bello!" Le ho specificato che era San Francisco, in America, e mi ha rispoto... "oh focu meo, ar'America? No a San Pranciscu?" [San Francesco - Assisi. n.d.a.]

io e mamma...sorridiamo pensando a nonna...e giù a ridere.
Qui ci starebbe bene, come sottofondo musicale, il brano che si sente all'inizio del film Clerks (Kevin Smith, 1994).

12 ottobre 2007

Luglio-Agosto 2007

E' deciso, raggiungo Luca in Australia. Il passaporto è pronto, a fine luglio parto, un mese all'avventura.
Inizio mese...

Luca: Cri, ho sentito Gio', in van in tre si sta scomodi, neanche io so come farò a raggiungerlo da Broome.

Bene, magnifico, perfetto!
Fine mese...

Rossella: Cri, Fabio ha chiesto le ferie per me al caposala, me le ha concesse. Sai cosa vuol dire? San Francisco!!! Che ne dici?
io: In che senso?
Rossella: Vieni anche tu?

Turbinio di pensieri... cosa faccio? certo, non sarebbe male, visto che è saltata l'Australia. Però le ferie? A settembre nuovo contratto. come faccio? E vai con le menate...
Agosto...
ok, mando una mail a Monica e vediamo se posso in qualche modo assentarmi dal lavoro, recuperando in seguito.
Risultato: posso prendere le ferie anticipate, vado a San Francisco!! Partenza il 28 settembre, ritorno il 10 ottobre.
Questa è la premessa al mio viaggio e questo è ciò che penso, confermato dall'esperienza vissuta...
L'importante è non stare a lungo nel limbo dell'indecisione. Prendere una strada, decidere di percorrerla convinti che sia quella giusta. A volte procediamo tranquilli, altre la vita ci porta a cambiare direzione, ci sembra che vada tutto storto perché non va come avevamo immaginato. Ma non è così, perché è vero che quello che semini raccogli e se semini qualcosa che ritieni giusto per la tua vita, il premio arriva anche se in ritardo, o in altra forma. E a volte la vita può sorprenderti anche in positivo.
L'Australia era la direzione scelta, l'America è stata la meta a cui mi ha portato la vita.

11 ottobre 2007

Eccomi!

Come promesso ho creato un blog!
questo è il mio primo post... ora devo fare ordine nei ricordi del viaggio e inizierò questa avventura!